Da Mascagni a Ovosodo, passando per “qualcosa di abbastanza poetico per riuscire incomprensibile all'amatore abituale di canzonette”. Livorno al cinema e in musica, e dunque soprattutto nelle note di Piero Ciampi, poeta e cantautore imprevedibile, anarchico, anticonformista, bohémien, controcorrente, che ha cantato Livorno, l'amore, il lavoro, il denaro e il gioco, con l'ironia e l'autoironia di un esperto conoscitore di eccessi e abissi, incarnando l'ideale del poeta maledetto.
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