Conoscendo lo scetticismo che accompagna le creazioni artistiche che utilizzano l’A.I., la prima cosa che verrebbe da chiedersi visitando una mostra prodotta con Midjourney è se le opere presenti potrebbero superare un ipotetico Test di Turing artistico. Si potrebbe mescolare immagini create con Midjourney e immagini create in altri modi e verificare se i visitatori siano in grado di individuarne l’origine. Ma qui sorgerebbe un altro problema: un’immagine creata utilizzando altri software che pure non utilizzino l’A.I. o anche solo una macchina digitale, può essere considerata più “umana” di un’immagine creata con Midjourney? O, nel nostro test, dovremmo essere costretti a tornare all’opposizione analogico vs. digitale?
E subito sorgerebbe un secondo problema: a cosa ci servirebbe questo ipotetico Test di Turing?
A scoprire quali opere sono realizzate per mezzo dell’A.I. o se si tratta propriamente di opere di una A.I.? Perché in realtà dietro le creazioni con Midjourney c’è molto lavoro, molta creatività, molta sensibilità umana: ci vuole un essere umano per immaginare l’immagine, tradurla in un prompt e poi lavorare sul prompt per ottenere il risultato finale. Vero è che nella creazione di un’immagine generica ci si può affidare quasi completamente a Midjourney, ma allora il problema non è più la natura dell’immagine – se cioè sia o meno fatta con/da l’A.I. – ma la qualità dell’immagine, ovvero il suo senso, la sua originalità, la sua particolarità, oltre che la sua bellezza ed efficacia. E dunque, ancora una volta, non è un problema di cosa si utilizza per realizzare un’immagine, ma di come la si realizza.
Nel suo dedicarsi al mondo dell’immagine, ferma o in movimento, HarpoLab non poteva non cominciare una sperimentazione sugli stupefacenti strumenti creativi che utilizzano l’A.I. per creare immagini. Il corso condotto da Stefano Bottesi, e la mostra che ne è nata, sono, speriamo, solo un primo passo, per continuare a esplorare la storia e la potenzialità dell’arte delle immagini che, non dimentichiamolo, è da sempre, innanzitutto, una storia che ha a che fare con la tecnica e la tecnologia.
La mostra, intitolata “H[AI]rpoLab Exhibition”, è una raccolta dei migliori lavori prodotti dai partecipanti al corso "Viaggio nella Creatività AI: MidJourney per Tutti" di HarpoLab.
L’esposizione è stata allestita anche in un ambiente virtuale tridimensionale. Nelle tre grandi stanze della Virtual Art Gallery sono raccolte cinquanta opere che ben rappresentano la varietà creativa dei partecipanti e la versatilità di Midjourney nel dare forma alle loro idee.
Link mostra virtuale: https://visit.virtualartgallery.com/hairpolabexhibition
Il corso "Viaggio nella Creatività AI: MidJourney per Tutti" è stato progettato per guidare i partecipanti, passo dopo passo, nell’utilizzo di MidJourney, un potente strumento di intelligenza artificiale per la generazione di immagini. Partendo dalle nozioni di base, sono state illustrate tecniche avanzate e applicazioni pratiche, permettendo agli allievi di acquisire le competenze necessarie per utilizzare al meglio lo strumento nei loro progetti creativi.
Un ringraziamento a tutti coloro che hanno preso parte al corso e, in particolare, agli autori delle opere esposte:
Il corso e la mostra sono curati da Stefano Bottesi
Stefano Bottesi è un artista digitale e fotografo. Dopo essersi laureato all'Accademia di Belle Arti di Venezia, ha insegnato disegno anatomico presso l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano per dieci anni. Dal 2000 collabora con numerose agenzie pubblicitarie e negli ultimi quattro anni ha trasferito le sue competenze di fotografo ritrattista e post-produttore in progetti creativi generati con Intelligenza Artificiale.
Inaugurazione della mostra martedì 20 maggio ore 20!
Orari maggio:
Lun: 08.00 - 14.00 / 17.30 - 23
Mar: 08.00 - 14.00 / 17.30 - 22
Mer: 08.00 - 18.00
Gio: 08.00 - 14.00 / 17.30 - 23
Ven: 08.00 - 14.00 / 20 - 22
Sab: chiuso
Dom: 17.00 - 22.00