Il Giappone vive da sempre di contraddizioni. Il suo essere sia fortemente rivolto verso il futuro che pesantemente attaccato al passato, sia di indole ecologista che di natura consumistica, sia zen che pop, lo ha reso il Paese adatto a raccontare storie capaci di incanalare sentimenti contrastanti come le paure, le ansie, le speranze, i desideri e i sogni delle persone. Il futuro, tanto iper-tecnologico quanto decadente, viene spesso trattato negli anime, sia seriali che cinematografici, e l’idea di mondi e tempi alternativi a quello attuale (sia che si parli di distopia che di ucronìa) ha sempre affascinato autori visionari come Ōtomo Katsuhiro, Oshii Mamoru e molti altri.
Fortunatamente, diremmo noi, che abbiamo potuto godere di opere intense, criptiche, filosofiche, liberatorie come quelle che vedremo in questa minirassegna.