Considerato il primo grande capolavoro del cinema documentario, questo film ci porta tra i ghiacci dell'Artico per seguire la vita quotidiana di Nanook e della sua famiglia, membri di una comunità Inuit. Attraverso immagini suggestive e momenti di straordinaria intensità, Flaherty ci mostra la lotta per la sopravvivenza in un ambiente estremo, tra caccia, pesca e costruzione di igloo.
Ma Nanook l'eschimese è anche un'opera che solleva interrogativi sulla natura del documentario stesso: molte delle scene furono, infatti, messe in scena per enfatizzare la drammaticità della vita Inuit. Questo intreccio tra realtà e rappresentazione ha fatto discutere critici e spettatori per decenni, facendoci riflettere su quanto il documentario possa essere tanto finzione quanto verità.