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Lo scandalo del contraddirmi: film e poesia

Una rassegna proposta insieme al Festival Poé

A cura di Guido Laino e Alberto Brodesco

Secondo Pier Paolo Pasolini il cinema si può dividere in due tipi: il "cinema di prosa" e il "cinema di poesia". Nella sua definizione, "il cinema di prosa è un cinema in cui lo stile ha un valore non primario, non appariscente, non clamoroso: mentre lo stile del cinema di poesia è l’elemento centrale, fondamentale. In parole molto povere, nel cinema di prosa, non si sente la macchina da presa e non si sente il montaggio, cioè non si sente la lingua – la lingua traspare sul contenuto e ciò che conta è quello che viene narrato. Nel cinema di poesia invece si sente fortemente la macchina da presa, si sente fortemente il montaggio".
Il Festival Poè propone la rassegna cinematografica “Lo scandalo del contraddirmi: film e poesia”, curata da Alberto Brodesco e Guido Laino, che si terrà nei martedì di marzo presso la sala Herzog del centro culturale HarpoLab, in piazza Garzetti 24 a Trento. La rassegna presenta quattro registi con una decisa inclinazione per il cinema di poesia, ma non solo: come dimostrano i film in programma, la loro vocazione li ha spinti ad affrontare il tema della poesia direttamente, raccontando o illustrando la vita di un letterato, o avvicinandosi al mito e ai versi della tragedia classica. Quel che si produce è una sorta di cinema di poesia al quadrato, cinema di poesia sulla poesia.


Martedì 05.03, ore 20.45

Il colore del melograno 

di Sergei Parajanov (1982, 79’)


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Martedì 12.03, ore 20.45

Paterson

di Jim Jarmush (2016, '118)

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Martedì 19.03, ore 20.45

Naked Lunch (Il pasto nudo)

di David Cronenberg (1991, 115’)

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Martedì 26.03, ore 20.45

Medea

di Pier Paolo Pasolini (1969, 111')

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